L’ultima puntata di Impact si è chiusa con un Matt Cardona sanguinante che alza la cintura di Moose. L’ex Zack Ryder ha vinto il match per squalifica, dato che W. Morrisey non si è fermato mentre lo colpiva con pugni all’angolo, nonostante le ripetute richieste dell’arbitro di fermarsi. In questa storyline a 3 Matt Cardona è il classico face, che con un motto d’orgoglio appena le viene toccata la moglie (Chelsea Green) si vendica e attacca con forza il nemico. In mezzo a due heel grandi e grossi come Moose e W. Morrisey ci sta che ci sia un face e ad Impact Matt Cardona è uno dei migliori face ormai da mesi.

Chi invece segue altre federazioni però sa che Matt Cardona non è sempre face, anzi tutt’altro. Un esempio recente è quando ha attaccato una settimana fa Trevor Murdoch in NWA, dimostrandosi un perfetto heel. Sinceramente un lottatore che cambia personalità a seconda della federazione in cui appare mi disturba un po’, perché va ad intaccare la linearità del personaggio. Per chi sa quali sono le grandi doti da heel di Matt Cardona (che forse sono anche migliori) fa un po’ strano vedere come lo stesso lottatore sia al momento il face di punta di Impact.

Discorso heel-face a parte, ci può stare chiudere l’ultima puntata sotto il segno di Cardona. Sicuramente tra i tre è il grande sfavorito, tanto che Moose l’ha definito un mid-carder. Si sa che Matt Cardona non vincerà l’Impact World Title ad Hard to Kill, ma ormai è nel match e quindi bisogna cercare di alzare il suo status, quindi è stato giusto terminare la puntata in questa maniera. Ciò però non basta, perché Cardona rimane comunque uno o due passi indietro rispetto gli altri due e deve far vedere davvero che merita di stare nel Triple-Threat match, come ha detto a W. Morrisey dietro le quinte.

Per quanto riguarda invece il titolo femminile prosegue la storyline tra Mickie James e Deonna Purrazzo. Per loro si sono sprecate un sacco di parole, ottime sia al microfono che sul ring. Resta il fatto che sono le uniche due lottatrici di un certo livello ad Impact e infatti questa storyline sta andando sin troppo avanti. Si è cominciato quest’estate e sicuramente non finirà prima di gennaio 2022, quando si sfideranno ad Hard to Kill. C’è stata sì qualche lottatrice di transizione ma niente di che, anzi l’occasione Mercedes Martinez è stata sfruttata un po’ male. Resta il fatto che altre grandi lottatrici al momento non ci sono ad Impact, quindi spero arrivi un innesto di livello per il 2022. Hard to Kill deve essere il capitolo finale tra Deonna Purrazzo e Mickie James. Per dare qualcosa di diverso alla storyline si è aggiunto Chris Sabin, totalmente a caso. Non si merita di diventare il rivale di Matthew Rehwoldt.

Bene invece la questione Josh Alexander. Come detto settimana scorsa, si era fatto sentire il silenzio assordante di Scott D’Amore dopo l’attacco di Jonah sul canadese. Durante l’ultima puntata è arrivata prontamente la risposta del vicepresidente esecutivo che è tornato a parlare di questa storyline, ribandendo per l’ennesima volta che Josh Alexander deve stare molto attento alle sue emozioni. Francamente questo discorso comincia ad annoiare un po’: anche qui si va avanti da quest’estate, quando Christian Cage punzecchiava il suo rivale. Va bene che l’occasione tornerà anche per lui e il match con Jonah sarà interessante, ma ci si sta marciando un po’ troppo su questo discorso delle emozioni, davvero infinito.

Per ultimo, concludo con la divisione di coppia che al momento pare molto confusionaria. Sono state intrecciate due storyline diverse. Tra i Violent By Design e Rhino-Heath la diatriba non è ancora finita e sta proseguendo all’interno della categoria di coppia, dove i campioni Doc Gallows e Karl Anderson stanno battagliando con Rich Swann e Willie Mack. Rimangono sempre sullo sfondo il Bullet Club e i FinJuice, che da un momento all’altro potrebbero tornare alle luci della ribalta dopo qualche settimana in ombra. Difficile dire al momento chi sfiderà i Good Brothers ad Hard to Kill, però deve succedere qualcosa che risolva tutta questa confusione.