La WWE sta puntando forte in questi mesi su Wes Lee. Il campione Nord America di NXT è stato pushato come singolo dopo il licenziamento del partner di sempre negli MSK Nash Carter. Un licenziamento improvviso avvenuto mentre i due avevano appena vinto i titoli tag team di NXT. La WWE non ha mai ufficializzato il motivo del licenziamento dell’ex membro dei Rascalz, ma è sembrato fin da subito palese che ciò avesse a che fare con le rivelazioni della sua moglie dell’epoca, la nota wrestler Kimber Lee.

L’accusa più importante che l’ex campionessa Shimmer ha rivolto a Zachary Wentz è stata quella di averla picchiata ma la donna ha anche pubblicato una foto del marito che, appena rasato, si mostrava con i baffetti alla Hitler mentre effettuava il famoso saluto nazista. Una foto che, malgrado fosse molto datata (sembra che Carter avesse 18 anni all’epoca) ha messo molto in imbarazzo la WWE, tanto da consigliarle di licenziare l’atleta su cui stava puntando tantissimo in quel momento.

Oggi il campione della AEW MJF è voluto tornare sull’argomento, scrivendo un tweet in difesa dell’amico: “Tutti hanno paura di parlare onestamente, quindi lo farò io. Zachary Wentz non è un antisemita. Ho vissuto con lui. Il fatto che non sia in TV in questo momento perché una ragazza (che è stata beccata a mentire sugli abusi) non è riuscita a gestire una rottura e ha postato una foto di lui che faceva qualcosa per scherzo è davvero assurdo”.

MJF, che non ha mai nascosto di essere di origine ebrea ha poi aggiunto: “Quando un wrestler che rimarrà senza nome mi ha rigato l’auto e mi ha chiamato “kike”, Zachary si è fatto in quattro per assicurarsi che fosse tutto a posto mentre tutti gli altri chiudevano un occhio. Il tribunale di Twitter a volte riesce a cacciare via i rifiuti umani dal nostro settore. Ma il tribunale non ha sempre ragione”

Il wrestler di NXT Wes Lee, ha pubblicato un tweet di risposta a queste argomentazioni con il famoso tessuto della sciarpa di MJF, scrivendo soltanto “Rispetto”. Mentre Wentz non ha ancora avuto modo di commentare queste parole.

Nash Carter aveva pubblicato un lungo comunicato spiegando l’accaduto quando la foto era trapelata online. In questo comunicato si scusava per aver scherzato con un tema così serio e spiegava di come quella foto fosse stata salvata da Snapchat diversi anni fa e poi usata come mezzo di ricatto diversi anni prima. La moglie l’aveva salvata quando i due ne avevano discusso e l’ha ritirata fuori quando è stata lei ad avere dei problemi con Carter:

“Una dichiarazione di Zachary Green. Non ci sono parole per descrivere quanto mi vergogno e mi scuso per il mio comportamento nella fotografia. Non ci sono scuse per un simile comportamento e mi assumo la piena responsabilità delle mie azioni e chiedo perdono. Questa foto è stata scattata nel 2015, un periodo in cui non ero istruito sull’argomento e quindi non capivo la portata di quanto fosse offensivo. Nel 2020 qualcuno stava cercando di estorcermi denaro minacciando di pubblicarla sui social media. L’ho inviato a mia moglie per discutere della situazione. A quanto pare, lei l’ha conservata e poi ha deciso, come ritorsione per la richiesta di divorzio, di pubblicarla sui social media. Indipendentemente dal modo in cui la fotografia è venuta alla luce, non ci sono scuse per le mie azioni.

Nell’ultimo mese mi sono preso del tempo per riflettere sulla mia condotta, per la quale esprimo il mio massimo rimorso e rammarico. Ho trascorso del tempo lontano dai social media per riprendermi e rieducarmi sugli orrori dell’Olocausto. Spero davvero che questa situazione serva a insegnare e a far conoscere l’orribile tragedia che si è verificata, in modo che una cosa del genere non si ripeta mai più. Posso assicurarvi che questo non è ciò che sono o che rappresento come essere umano e ritengo che non sia mai troppo tardi per educare e migliorare se stessi.

Se vi trovate nella zona di Orlando/Maitland, prendetevi un po’ di tempo per visitare l’Holocaust Memorial Resource and Education Center of Florida, dove potrete conoscere la storia e la profondità di ciò che è accaduto. È stata un’esperienza incredibilmente illuminante e d’impatto che insegna l’importanza di questa storia”.