Nyla Rose è la nuova campionessa femminile della All Elite Wrestling. Quattro mesi dopo la grande sconfitta nella prima puntata di Dynamite, l’atleta è riuscita ad avere la meglio di Riho al terzo tentativo (il secondo era arrivato in un Four Way ad inizio 2020). Se andiamo a vedere il suo percorso, è perfettamente in linea con la narrazione avuta fin qui: è la pi grossa, cattiva, forte che vi sia nel roster. Ha messo in fila una serie impressionante di vittime, ha imposto la sua powerbomb come invalicabile e può detenere quell’alloro per molto tempo.

Ma per diverse persone, non è la campionessa giusta. Vuoi perché lontana dal canone estetico della donna, vuoi perché molto grezza in tante movenze, vuoi perché non risulta un reale passo avanti rispetto alla giapponesina. Eppure la AEW potrebbe dire: ci abbiamo scritto, a spizzichi e bocconi qualcosa, l’abbiamo resa credibile proprio per far sì che una volta arrivata al titolo tutti potessero dire lei sì che merita la cintura. Le reazioni del pubblico di Austin hanno avvalorato questo discorso, perché pur avendo tifato per Riho tutto il match, hanno poi esultato al cambio titolato. Saranno tutti un po’ lunatici? Può darsi, ma almeno per il suolo americano sembra che la compagnia stia convincendo in alcune scelte.

Però, dopo mesi di critiche perché la categoria femminile non è stata sviluppata per bene, chi poteva essere il successore di Riho? Sì, Hikaru Shida sarebbe dovuta essere la prima campionessa. Se non avesse avuto problemi col visto, sarebbe qua a difendere la cintura ogni settimana. Ma in questo momento sta venendo costruita proprio per dover essere la prossima detentrice, la babyface di punta che rincorrerà il titolo della Rose e metterà fine al suo regno. Le altre vanno costruite, ma come abbiamo detto quel lavoro nei mesi scorsi è mancato – ed è iniziato solo ad inizio 2020.

Chi al posto della Rose? Riho non aveva sfidanti heel che potessero davvero chiudere il suo regno. Non il Nightmare Collective che è durato lo sputo di poche settimane. Non Kris Statlander e Big Swole (face), non Bea Priestley e Jamie Hayter (sparite), non Allie Bunny (impegnata in altre storyline). Non Britt Baker, che per rendersi credibile ha bisogno di un lavoro lento, corretto, senza intoppi, in modo da diventare definitivamente la regina della categoria. Sarebbe stato troppo presto, in questo caso. Ecco allora Nyla, l’unica con un focus accettabile e con uno status abbastanza alto (e grosso) per schienare la precedente campionessa ed iniziare un nuovo ciclo.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.