Non v’è dubbio che la vittoria di Chris Jericho abbia fatto piacere a molti. Ma è altrettanto vero che ha infastidito tanti altri, che dalla All Elite Wrestling pretendevano maggiore coraggio e decisione. Dopo tutto nel main event di All Out c’era un ragazzo il cui personaggio è stato sviluppato in maniera sapiente in questi mesi e su cui la compagnia ha fatto intendere di voler scommettere molte delle fiches a disposizione. La sensazione generale è che Khan e gli altri abbiano fatto una scelta conservativa, per certi versi sul modello della TNA dei primi tempi che si affidava a Jeff Jarrett in ogni occasione di miglior rilevanza.

C’è un fatto marginale che i fan non devono sottovalutare. L’approdo in televisione è la risposta ad ogni possibile domanda, sia dal punto di vista logico che dal punto di vista comunicativo. Avrà la pancetta da birra, sarà lento nei movimenti e si affiderà ad uno storytelling tanto saggio quanto mancante di ritmo. Ma Chris Jericho è Chris Jericho. Basterebbe questo per chiudere ogni discorso. O basterebbe citare il modo in cui è diventato virale in maniera pazzesca dopo il ppv, con quel “A little bit of Bubbly” che è diventato trend topic sui social e ha consentito ad una semplice maglietta di andare sold out in appena dieci ore. Mai come in questa occasione Y2J ha dimostrato di saper leggere il presente, di sapersi reinventare e di saper costringere i fan a venirgli dietro. Si tratta di un uomo che è sempre stato più avanti dei tempi che rappresentava e in questo caso è una poker d’assi che la All Elite ha in mano.

Andiamo direttamente al 2 ottobre e vediamo la puntata inaugurale sotto tre punti di vista. Dobbiamo tenere conto non tanto il fan che già segue fedelmente la compagnia, ma quel fan piuttosto occasionale, che ha visto il marchio AEW bombardato in tv e sui media, e che ha reminescenze dei bei tempi della WWF e della WCW. In pratica un telespettatore di ritorno che sa poco di ciò che va a vedere.

  1. Adam Page campione apre l’episodio su TNT. Ha una bella presenza, è un nome nuovo, i suoi promo sono buoni ma non ha ancora l’impatto giusto per colpire. Sarà pure bravo, ma il fan vuole essere rassicurato. Guarda la puntata, gli piace, ma non sente di volersi fidelizzare ad un prodotto così nuovo. Sì c’è Jericho nel main event, ma intanto il primo viso che vede è sconosciuto.
  2. Chris Jericho campione apre l’episodio su TNT. Tutti lo conoscono, lui si presenta con un promone dei suoi, convince a seguire la puntata e rimanda soprattutto al main event dove sfida gli Young Bucks e Kenny Omega. 9 volte su 10, lo spettatore reagirà con un “figata”. E continuerà a seguire con interesse il programma.
  3. Chris Jericho campione apre l’episodio su TNT. Contemporaneamente vede Adam Cole campione su USA Network. Qui scatta un po’ il complesso dell’esperienza: dieci volte su dieci, Y2J porta a casa la sfida per distacco. Ha un bagaglio che gli permette di leggere bene la situazione, è sostenuto da una arena pienissima e sa bene come portarsi a casa il pubblico, sia seduto su una seggiola che sul divano davanti alla tv.

Per iniziare bene serve sempre un nome di peso. Jericho lo è, ha tutte le carte in regola per traghettare lo show sulle proprie spalle, dimostrando di essere e di essere stato per tanto tempo più di quanto gli venisse concesso di mostrare. Ecco perché risulta la scelta giusta per una compagnia che vuole farsi conoscere e vuole dare un chiaro segno di riconoscibilità e credibilità. Perché, come scrissi in uno dei miei primi pezzi sulla AEW, se Chris ha deciso di sostenerli, allora la qualità del progetto è davvero di ottima fattura.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.