Per la seconda settimana consecutiva mi sono trovato a chiedermi di cosa avrei dovuto parlare. La scelta è sempre la stessa: il solito articolo storico o l’attualità, la cruda, tristissima attualità. Per la seconda settimana consecutiva non posso esimermi dall’affrontare ciò che sta cercando di distruggere il Pro Wrestling.

Intendiamoci, lo stesso Pro Wrestling non è una vittima. Il Pro Wrestling è una entità composta da persone e sono principalmente queste ad aver sbagliato. Chi più chi meno, infatti, ha dato un piccolo colpo di spalla per portare i propri colleghi onesti e noi fan, a guardare in faccia il rischio di un crollo incredibilmente pericoloso.

Da una parte i mostri, o presunti tali, accusatori e accusatrici che vanno contro presunti molestatori, dei quali, molto probabilmente, una grande percentuale non è affatto presunta. Dall’altra, il maledetto coronavirus, che quando riesce a fare il palio con l’irresponsabilità, trasforma la normalità in dramma.

Insomma un insieme di reazioni a catena che sta mettendo a ferro e fuoco qualcosa che raramente lo era stato tanto, raramente tutto insieme. La Chikara Pro ha chiuso. La IPW: UK ha chiuso. Altre probabilmente le seguiranno e se a queste aggiungiamo la EVOLVE, il tutto assume dei colori quantomeno grigi, se non proprio neri.

La cosa, per quanto riguarda le molestie, direi che è positiva, perché almeno si fa quella pulizia che da tanto tempo si aspetta. Il mondo del Pro Wrestling, come parecchi altri ambienti, era evidentemente costruito male, in un sistema che non capiva di dover reagire, e che quando lo ha fatto, ha provocato una esplosione immane, caricata con un gas tremendo, che giorno dopo giorno ha premuto contro le pareti, portando, inevitabilmente, alla catastrofe.

Ci sono passati tutti, e tutti ci passeranno. Dalla dirigenza ai talenti, dagli esperti allenatori ai giovani in rampa di lancio. Un’ecatombe che porta i nomi di Michael Elgin, Jake Christ, Joey Ryan, Travis Banks, El Ligero, Jack Gallagher, Dave Lagana e molti, molti altri. Persone insospettabili agli occhi di noi fan, ma che purtroppo nell’ambiente erano conosciuti per il loro modo di fare, un modo di fare che, a quanto sembra, era la schifosissima regola, quasi normale, quasi parte del gioco.

A questo momento si aggiunge chi, “per dare un po’ di svago ai propri fan in quarantena”, non ha preso le giuste precauzioni, causando un focolaio che rischia di trasformare il Performance Center, la Full Sail University e le Titan Towers in zona rossa. Per non parlare del fatto che, alcuni di quei contagiati, vivono con quegl’altri, quelli della AEW, e anche da quelle parti si rischia di dover chiudere baracca per un po’, se non per sempre.

Insomma sembra quasi che in un modo o nell’altro la WWE potrebbe riuscire ad abbattere la AEW, sarebbe davvero il segno divino che Vince McMahon è intoccabile anche per chi governa i cieli. Ma chi governa i cieli non esiste, e le favole sono solo racconti. La verità è che la WWE è stata irresponsabile e adesso dovrà pagare le sue colpe… Colpe che però, alla fine, non gli saranno addossate. A pagarne le spese, paradossalmente, potrebbe essere soltanto la rivale del mercoledì sera.

Speriamo di no, e speriamo nessun altro finisca nemmeno nel vortice dello scandalo #speakingout, non perché non sia giusto, ma perché significherebbe che nessun altro si è macchiato di colpe terribili. Ne dubito, ma la speranza resta. Resta per molti motivi, per esempio perché sono amico e “collega” di una giovane ragazza che al Wrestling si dedica e che nel Wrestling ha trovato qualcosa di importante. E’ felice, perché sta bene e lo è sempre stata in quell’ambiente. Tutte e tutti dovrebbero esserlo.  

E poi c’è la speranza degli ultimi mesi, quella di avere sempre buone notizie, di alzarsi la mattina ed ascoltare o leggere che il Covid Fucking 19 non ha mietuto altre vittime, che queste siano normali o parte del Professional Wrestling.

Il nostro amato Wrestling ha attraversato tante crisi, ma mai cosi provanti. Questa volta bisogna fare fronte comune per espellere gli auto distruttori, le talpe, e per salvare il salvabile, sputando fuori dal mondo il patogeno. Un fronte comune che deve mettere insieme non solo noi fan, ma anche tutti gli addetti ai lavori ONESTI  e RESPONSABILI. Tutti uniti sotto una speranza, la mia e la vostra, alimentata dalle parole di una ragazza che sta combattendo per trovare il suo posto in questo mondo, una ragazza che si chiama Deonna e che ha affermato, con sicurezza, di non essere mai stata vittima di nessuna molestia e di non essere mai dovuta scendere a patti con nessuno. Ripartiamo da qui, sfruttiamo ciò che ci resta del 2020 per diventare migliori e poi cancellare quest’anno dal libro delle sofferenze e lasciarlo soltanto nel libro di storia. Stiamo uniti, i panni sporchi si lavano in casa, dobbiamo essere duri, ma senza venderci al miglior offerente, perché le offerte che arrivano sono maledettamente pericolose. Diventiamo migliori senza darci in pasto a nessuno.  

Direttore di Zona Wrestling. Appassionato di vecchia data, una vita a rincorrere il Pro Wrestling, dal lontano 1990. Studioso della disciplina e della sua storia. Scrive su Zona Wrestling dal 2009, con articoli di ogni genere, storia, Preview, Review, Radio Show, attualità e all'occasione Report e News, dei quali ha fatto incetta nei primi anni su queste pagine. Segue da molti anni Major ed Indy americane e non.