Un saluto a tutti i lettori di Zona Wrestling da Giammarco Ibba che da Cagliari, ma col cuore al Footprint Center di Phoenix, vi dà il benvenuto all’appuntamento mensile con UFC Corner, oggi giunto al 206° episodio in occasione di UFC 274: Charles Oliveira vs Justin Gaethje che, dopo una marea di controversie, arriva finalmente sui nostri schermi.

Welterweight Bout: Randy “The Rude Boy” Brown Vs Khaos “Khaos the Ox Fighter” Williams

Il match inizia con un rapido studio reciproco che vede i due tentare timidi attacchi, con Williams che riesce a connettere un buon Overhand che, però, non attira particolarmente l’attenzione del giamaicano che, in fase di clinch, riesce a connettere ottimi colpi, per poi venir mandato a terra da una tempestiva combo di diretti, in seguito ai quali, Khaos tenta una fallimentare D’Arce Choke; arrivati alla fine del primo round, possiamo dire che Brown prende il vantaggio per quanto riguarda il numero di colpi, ma Williams lo prende per la potenza e la capacità di difendersi dai takedowns di Brown, che teta disperatamente una Standing Guillottine. Il secondo round inizia con grande elettricità, coi due che sferrano fin da subito i  propri assi nella manica, con Brown che mostra di avere uno dei migliori Head Movements nella divisione, riuscendo ad evitare i colpi dell’avversario provocandolo senza tenere alta la guardia. Il match non è ancora andato a terra ed i due si danno ad una battaglia incentrata sugli Strikes, mentre vediamo ancora un Brown un passo avanti rispetto all’avversario, sorprendentemente in vantaggio per quanto riguarda i colpi significativi. Inizia l’ultimo round ed entrambi si accorgono di dover finire l’incontro per vincere e convincere, così cercano di sferrare i propri migliori colpi andando spesso fuori misura, ma ecco che Williams manda Brown a terra con un gancio destro per poi tentare il ground and pound, dal quale Brown si difende saggiamente con un tentativo di sottomissione, per poi colpire violentemente l’avversario con ganci e ginocchiate, finendo poi nel clinch alla gabbia, mentre la grafica ci avverte della sua supremazie per quanto riguarda i colpi significativi nella terza ripresa. La fatica sale, l’acido lattico comincia a scorrere e Brown sfiora un knockdown con una ginocchiata, controbattuta da Khaos con un fallimentare Superman Punch che chiude l’incontro. Un incontro molto equilibrato, nel quale, però, penso abbia prevalso il giamaicano, ma voce a Bruce Buffer, il quale annuncia una decisione non unanime in favore di Brown.

Winner: Randy Brown (SD: 29-8, 28-29, 29-28)

Light Heavyweight Bout: Mauricio “Shogun” Rua vs Ovince Saint-Preux

Diamo inizio ad un match tra due delle ultime leggende ancora attive in UFC, le quali cominciano il match con soli tentativi di Front Kicks, con Rua che riesce a connettere qualche Leg Kicks sotto i fischi dei fan dell’Arizona che, evidentemente, trovano che questa fase di studio si stia prolungando oltre il necessario, tanto che Daniel Cormier e Joe Rogan preferiscono parlare della sfida lanciata da Jake Paul ad Anderson Silva che, nonostante abbia 20 anni in più, almeno rientra nella classe di peso di Jake, il quale mostra progressi non sfidando Royce Gracie, quando finisce il primo round, il quale potrebbe tranquillamente andare ad entrambi gli atleti. Inizia il secondo round nello stesso modo in cui è iniziato il primo, ossia con una lunga fase di studio che vede i due, entrambi reduci da sconfitte per KO, non volersi rendere protagonisti di uno “slug fest”, tentando unicamente colpi da toccata e fuga, rendendo il match abbastanza noioso, ma apparentemente in favore del brasiliano, sotto gli assordanti fischi del pubblico. Il terzo round segue la falsa riga dei due precedenti e  on starò tanto a descrivervi le mosse perché immagino abbiate già capito di quali si tratta, con Rua che, sicuro di aver vinto, evita il più possibile gli scambi, finendo l’incontro, a parer mio, in suo favore. Bruce Buffer prende in microfono annunciando la seconda SD della serata, stavolta in favore di Ovince Saint-Preux, sancendo una decisione a mio parere un po’ controversa.

Winner: Ovince Saint-Preux (SD: 29-28, 28-29, 30-27)

Lightweight bout: #5 “Iron” Michael Chandler Vs #7 Tony “El Cucuy” Ferguson

Questo è un incontro per il quale non si può non esser pronti a saltare dalla poltrona: Michael Chandler e Tony Ferguson sono due tra i più divertenti combattenti nella storia della divisione dei pesi leggeri, entrambi reduci da rispettivamente due e tre pesanti sconfitte che li hanno, specialmente nel caso di Tony, ridimensionati. Una volta che la nostra energia è stata portata ai massimi storici da Bruce Buffer, il match inizia con il pubblico totalmente dalla parte del Boogieman, che si mostra in forma smagliante tentando di sorprendere il proprio avversario con uno stile tutto fuorché ortodosso, riuscendo a mandare a terra Chandler con un gancio dopo neanche due minuti, per poi pressarlo con calci ed altri calci, facendolo barcollare nuovamente con un gancio destro ed uno sinistro. Chandler mostra di andare per il KO, tentando quel fatidico colpo che, non trovato, porta Iron ad optare saggiamente per un takedown, che gli permette di terminare il primo round con un ottimo ground control time che, però, non toglie il 10-9 a Ferguson. Termina il primo round ed El Cucuy sfoggia un sorriso che non vedevamo letteralmente da anni. Il secondo round inizia abbastanza lentamente. MA C’È UN INCREDIBILE KO! MICHAEL CHANDLER SPEGNE LE LUCI EDI TONY FERGUSON CON UN INCREDIBILE FRONT KICK! Michael Chandler, uno degli uomini con meno reach nella divisione, manda per la prima volta KO Tony Ferguson in carriera con un Front Kick al volto.

Winner: “Iron” Michael Chandler (KO: 0:17 – RD2)

UFC Strawweight Championship bout: (C) “Thug” Rose Namajunas Vs #2 Carla “Cookie Monster” Esparza

Inizia il rematch per lo Strawweight Championship con le due che, nonostante si conoscano ottimamente dopo il primo match, stanno stranamente lontane l’una dall’altra, quasi impaurite dagli assi dell’avversaria, che sanno possono essere fatali, ma ecco che, dopo ben tre minuti, arriva il primo colpo che, però, non risulta neanche essere significativo, con le due che, a differenza di OSP e Shogun, non tentano neanche colpi di pressing, cosa fatta da Carla Esparza verso la fine dei primi 5 minuti con un pigro Leg Kick, sembrando anche volenterosa d’intraprendere uno scambio con la campionessa che, però, si mostra estremamente passiva, per poi fare un cenno con la testa in segno d’ipotetica supremazia, col suo angolo che la fa sentire assoluta dominatrice del primo round. Non c’è molto da dire neanche sul secondo round, poiché i colpi tirati, probabilmente, possono essere contati sulle dita di una mano e, basandosi su queste prime due riprese, il titolo non dovrebbe esser dato a nessuna delle due, ma ecco che la Esparza tenta invano un takedown, per poi continuare a colpire l’aria mentre Rose, senza neanche tentare colpi, balla attorno all’avversaria. Parte il terzo round, ma partono anche i flashback di UFC 248, scenario del peggior match titolato della storia; sto ovviamente parlando di Adesanya vs Romero. Solitamente, tendo a descrivere il più dettagliatamente possibile ciò che succede sul ring ma questa volta non ce la faccio neanche per il semplice fatto che non succede nulla: semplicemente Rose sa di avere il tradizionale vantaggio della campionessa che le permette di non poter fare nulla rimanendo campionessa, un qualcosa che si addice perfettamente al precedentemente citato Israel Adesanya. Il fatto che il cosiddetto genio Trevor Whittman permetta ad una propria atleta di combattere in questo modo, quando solitamente li invita a perdere pur di divertirsi, mi sbalordisce non poco. Mi rifiuto di commentare gli ultimi due round perché non succede letteralmente nulla e , se non lo stessi guardando in diretta, probabilmente avrei saltato i championship rounds, andando direttamente a vedere il main event. Ad addolcire questo mucchio di materia organica è la voce di Bruce Buffer che, annunciando la terza split decision della main card, proclama Carla Esparza la nuova campionessa dei pesi paglia. L’unica cosa positiva di questo incontro è il commento di Joe Rogan che giudica questo match peggiore del famoso Ngannou Vs Lewis.

Winner and new Strawweight Champion: Carla “Cookie Monster” Esparza (SD: 48-47, 47-48, 49-46)

UFC Lightweight Championship bout: (C) Charles “Do Bronx” Oliveira Vs #1 Justin “The Highlight” Gaethje

Inizia il main event ed Oliveira fa subito barcollare Gaethje, il quale controbatte con  numerosi Leg kicks, per poi mandare per due volte a terra il campione con un montante ed un gancio destri, aprendo una vistosa ferita sul sopracciglio sinistro del brasiliano, il quale predice con facilità l’oramai superata combo di Overhand destro e gancio sinistro da parte del ragazzo di Denver che, dopo aver portato Oliveira a terra, rifiuta il confronto al tappeto contro il detentore del record per il maggior numero di sottomissioni in UFC, mostrando di esser capace di fare anche scelte intelligenti. Oliveira manda incredibilmente a terra Gaethje con un gancio destro e, dopo un po’ di Ground And Pound, chiude una delle più belle Rear Naked Choke, finendo Gaethje in 3 minuti e poco più. Dopo le prestazioni di Volkanovski ed Oliveira, siamo sicuri che Usman sia ancora il P4P King? Trovo che Oliveira debba salire di almeno due posizioni, superando Ngannou ed Adesanya, con quest’ultimo che ha recentemente dato vita ad incontri nei quali ha puntato unicamente sul proprio vantaggio da campione, mentre Charles credo abbia finito Chandler, Poirier e Gaethje in meno di 5 round complessivamente.

Winner: Charles “Do Bronx” Oliveira (Sub: RNC; 3:22 – RD1)

PANORAMICA RECENSIONE
Voto PPV
4
Giammarco Ibba, sardo, appassionato di musica Rock da sempre e di Wrestling da 10 anni. Amante sfegatato della PWG, i miei Wrestlers preferiti sono Pete Dunne, Minoru Suzuki, Doug Williams e Cara Noir. Scrivo per Zona Wrestling dal settembre 2020, occupandomi di news, della sezione report e della mensile uscita di UFC Corner.
ufc-corner-206Una main card da 5 match di cui solamente 2 sono stati belli, ma sono durati pochissimo; mentre quelli brutti, beh, sono stati davvero brutti. Charles si conferma essere il miglior peso leggero al mondo e, con qualche altra difesa titolata, cementerà il proprio nome nella storia della UFC come il più grande peso leggero di sempre.