La WWE è sempre stata, nel bene e nel male, una grande potenza e imponente brand nel “mercato” del wrestling, con un innumerevole quantità di attuali ed ex dipendenti che hanno un contatto con essa. Tuttavia, è spesso capitato che le ex superstar e leggende che hanno lavorato con la compagnia di Stamford abbiano avuto delle serie e gravi problematiche fisiche e di salute, la cui causa è stata fatta ricadere proprio sulla WWE e le sue azioni nel corso degli anni. Una delle accuse fatte in merito a dei casi di trauma cerebrale, risalente a Settembre e respinta dalla WWE, potrebbe ora finire nientemeno che alla Corte Suprema. Scopriamo insieme i dettagli.

L’accusa

La Minnesota Star Tribune, infatti, ci informa che l’avvocato Konstantine Kyros è tornato all’attacco di Vince McMahon e della WWE con una nuova causa, portata stavolta alla Corte Suprema lo scorso mercoledì dopo essere stata respinta nel settembre del 2020. L’accusa prende in conto più di 50 casi di commozioni e traumi cerebrali sofferti da svariati Hall of Famer e leggende della WWF/WWE, i quali hanno, per l’appunto, fatto nuovamente causa per disattenzioni e mancanza di interesse perpetrate da parte della compagnia, nonché la tentata privazione dei loro fondamentali diritti come cittadini degli Stati Uniti, con l’inclusione del diritto a fare appello. Ecco le superstar in questione: Road Warrior Animal, Paul Orndorff, Jimmy Snuka, King Kong Bundy, Mr. Fuji, Kamala, Chavo Guerrero Jr., Ahmed Johnson, Dave ed Earl Hebner, Sabu, Barry Darsow, Shane Douglas, Marty Jannetty e Heidenreich, con l’aggiunta al caso specifico di Billy Jack Haynes (William Haynes), Russ McCullough, Ryan Sakoda, Luther Reigns (Matthew Wiese) e la moglie del defunto Nelson “Viscera” Frazier.

La difesa

L’avvocato e rappresentante della WWE, Jerry McDevitt, ha revisionato l’accusa portata alla Corte Suprema e dichiarato espressamente (attraverso PW Insider) che il procedimento non avrà successo, essendo “privo di fondamento” e “un esercizio di futilità”. Ecco le sue parole nello specifico:

“(Konstantine Kyros) non ha diritto automatico di far causa alla Corte Suprema. Deve far richiesta di accettazione di un appello, ed è questo il contenuto dell’accusa. La maggioranza delle richieste sono state rifiutate, e solitamente la Corte Suprema prende in causa casi di entità nazionale nel contesto in cui i vari circuiti federali differiscono in alcune specificità della legge federale. Qui, Kyros sta chiedendo alla Corte Suprema di stravolgere la decisione del Secondo Circuito per aver fatto una causa tardiva a nome di Billy Jack Haynes, Russ McCullough, Ryan Sakoda, Luther Reigns e Nelson “Viscera” Frazier. Non sta tentando di avere un parere sui casi già respinti e che sono terminati da tempo. Le corti minori hanno gettato via quelle accuse sulla base delle fondamenta della legge statale che la Corte Suprema non può toccare. Si tratta di un esercizio di futilità, perché anche nel caso in cui la Corte Suprema avesse accolto le accuse di queste 5 nuove testimonianze in tempo, Kyros avrebbe comunque perso per meriti, dato che le accuse reclamate sono tutte ostruite dallo statuto sulle limitazioni. Per farla breve, è uno spreco di tempo e denaro che, secondo noi, non andrà lontano”