Si entra nel vivo fan di wrestling, si entra nella primavera del quadrato dove sbocciano i fiori e dove il profumo nell’aria si fa’ sempre più intenso. La Road to Wrestlemania sta arrivando, sta arrivando con un countdown che scoccherà l’ora X all’una italiana della notte tra il 29 ed il 30 Gennaio: Royal Rumble, non servono presentazioni.

Trenta uomini che, per un motivo o per l’altro, puntano al Main Event di Wrestlemania 33, quest’anno nel tepore di Orlando, Florida, “The Sunshine State”. Così come sarà caldo, nonostante l’inverno, l’Alamodome di San Antonio che dopo vent’anni torna ad ospitare Royal Rumble ed il suo match simbolo. Quello che state leggendo è la prima di due parti redatta da Giuseman con la collaborazione di Corey. Questo doppio editoriale vi elencherà quelli che per me sono i ritorni più utili e sensati di cui il Royal Rumble Match 2017 avrebbe bisogno. Il momento da salto sulla sedia, l’attimo in cui tutta l’attenzione e dove tutti si emozionano in maniera genuina, senza pregiudizi e forse anche tornando per un attimo bambini. Andiamo a vedere in ordine puramente alfabetico ciò che vorrei/vorremmo forse vedere nella lunga nottata di fine Gennaio che ci aspetta.

1) Alberto Del Rio
L’inserimento del messicano in questa speciale classifica deriva dai tanti rumors di questi giorni, alcuni messi ad hoc dalla WWE in circolazione, per creare hype in vista del secondo evento per importanza del wrestling, perlomeno USA. Alberto Del Rio ha dato forse tutto alla WWE, vincendo a destra e a manca qualsiasi cosa gli sia capitata a tiro. Uno che ha vinto la Royal Rumble del 2011, la più grande della storia (ed anche una delle più anonime ndr) e che potrebbe rimpinguare il midcarding di Raw (vista l’enorme e copiosa schiera di heel a SD).

2) Batista
The Animal, l’uomo sbagliato al momento sbagliato. Lanciato come vincitore della Royal Rumble 2014, vive uno stint di sei mesi da heel sbiadito rispetto ai tempi che furono. A cosa può servire uno stint dell’ex Evolution nel 2017? A far crescere, in quel di Smackdown Live, un novellino come Baron Corbin, riconsegnando alla nostra memoria un’immagine migliore di uno che, piaccia o meno, ha scritto pagine di storia rilevanti a cavallo del decennio scorso.

3) CM Punk
Inutile girarci intorno: CM Punk è il “dream returns” e lo sarà per sempre, almeno finché non tornerà su un ring di wrestling. Per farlo dovrà farlo, prima o poi, in WWE. Le possibilità di vederlo a questa Royal Rumble tendono a zero, inutile farsi false speranze, ma la sua presenza servirebbe ad un roster come quello di Smackdown con John Cena praticamente a mezzo servizio (e lo sarà di nuovo nei prossimi mesi), con una sfilza di heel che la metà bastano. Inoltre chiunque vorrebbe vedere un incontro con AJ Styles in quel di Wrestlemania o altri match che non si sono mai visti. Un tocco di classe, l’ago della bilancia definitivo per consacrare uno Smackdown Live anni luce avanti a qualsiasi cosa, o quasi, proposta da Raw nel post-Draft.

4) Daniel Bryan
Che Vince McMahon sia subdolo lo sappiamo, ma mai come in questi mesi. Dal post-draft in poi, ovvero dal ritorno on screen, il profumo di Daniel Bryan in mutande che disintegra la mandibola di The Miz sul ring di Wrestlemania si sente lontano un miglio. La situazione dell’ex ROH non è mai stata chiara né chiarita dal suo ritiro. Rumors su rumors davano tutti i medici statunitensi propensi a ridare vita alla carriera di Bryan, ma la WWE si sarebbe sempre opposta e l’avrebbe costretto al ritiro. Relegarlo al lato e non sul ring, ha tolto allo spettacolo un performer straordinario, anche se occorrerà capire le sue reali forze fisiche per sostenere un percorso di medio termine verso ‘Mania. Che la theme di Bryan si possa sentire durante la Rumble è un dato quasi di fatto, resta da capire come e con quale motivo. Nel caso la usi The Miz, questi diverrebbe l’heel più figo degli ultimi dieci anni.

5) Finn Balor
Qua lo dico e lo confermo: se un demone colorato di rosso e nero (che non sia Kane) sale sul ring del Royal Rumble Match abbiamo il nostro vincitore. La penso esattamente come Corey: per chi dice che la sua vittoria alla RR sia un azzardo si sbaglia dunque di grosso datoBalor non è più giovanissimo (va per i 37) e se vuole lasciare un segno indelebile nella storia WWE, va lanciato ancor più forte nel main eventing di quanto fatto lo scorso agosto. Da notare che non abbiamo notizie delle sue condizioni fisiche, dunque “anything can happen”

6) Kurt Angle
You Suck di proporzioni bibliche in arrivo da San Antonio? Si spera, si rumoreggia (da settimana scorsa Angle non accetta più booking da Aprile in poi) e s’incrociano le dita. Smackdown Live la sua casa, chioccia di un Team Angle con gli American Alpha di cui si parlava addirittura in sede di draft. Esperienza, star power ed un lavoro alla Chris Jericho con tante soddisfazioni per lanciare il futuro della compagnia. Senza contare tutti gli incroci possibili nello show blu tra AJ Styles (remembering 2010), John Cena, Dolph Ziggler, The Miz, Dean Ambrose e i Wyatt. In particolare con Randy Orton ci sarebbe la riedizione di un feud che non passa mai di moda. Angle sarebbe come il vino d’annata: più invecchia, più è buono.

7) Rey Mysterio
Cosa potrebbe portare Mr. 619 lontano dai bei soldi del circuito indipendente e soprattutto lontano dalla Lucha Undeground all’età di 42 anni? La voglia di tornare alla ribalta, ancora una volta, nel massimo palcoscenico mondiale. Non credo nei Cruiserweight, anche se sarebbe l’ideale. Nostalgia e lo stesso lavoro di Kurt Angle in ottica a spingere la gioventù WWE in modo da farla sbocciare definitivamente, aiutando una categoria che ha fatto ritorno alla grande (il CWC è stato un capolavoro) ma che ai fan di buona parte degli States continua a non coinvolgere neppure dopo l’esecuzione di un Double Palm Strike 630 Senton Over the Top Rope into Splash. Ah gli americani incontentabili…

8) Ryback
Tornare con la coda tra le gambe all’ovile. Ryback, per chi non lo sapesse, ha rinunciato ad un booking per la serata del 29 (e verrà sostituito da Mysterio, forse..), alimentando chiaramente le chiacchere del wrestling web. Ma a cosa servirebbe Ryback, ad oggi, in WWE? Un altro tassello nella povertà di face di Smackdown, magari anche ai piani alti (visto che sta riuscendo a farci piacere Corbin) ed un rilancio di un personaggio che tra alti e bassi non ha mai davvero sfondato anche per alcuni errori personali dietro le quinte. Un classico ingranaggio della funzionale ruota che è diventato Smackdown. Dio benedica Shane ed il suo lavoro anche, sembra, off screen…

9) Shawn Michaels
Il penultimo nome odierno è un botto mica da poco. Sembra quasi scontato, ma non lo è. “HBK deve mantenere la promessa di ritiro”… e chi l’ha detto? Terry Funk e Ric Flair si sono ritirati tantissime volte ma sono anche rientrati tantissime volte. Il wrestling è fatto di ritiri fasulli e anche per Shawn non può mancare l’occasione di farsi gridare “one more match”. Vi rendete conto che siamo a San Antonio, che Undertaker è nel Royal Rumble Match e che un’apparizione sporadica senza costruzione alcuna sarebbe ben accetta, magari al posto di slot occupati da DDP o simili? Visto anche che ormai stiamo andando in ottica “W i part-timer” nonostante la parola “New Era” e i tanti propositi degli ultimi anni. W il fan service!

10) Triple H
Premessa: non voglio una roba stile l’anno scorso. Che, seppur per me sia stata quasi dovuta dall’infortunio di Rollins, ha avuto senso solo in parte. Senza l’infortunio di Rollins, Reigns avrebbe comunque vinto la cintura alle Series o giù di lì. Ed avrebbe difeso alla Rumble contro The Architect. E chi avrebbe dovuto vincere la Rissa? Si, Dean Ambrose. Triple Threat dello Shield, main event di ‘Mania e tutti contenti. Ma è andata com’è andata. Tornando ad oggi, HHH deve apparire alla Rumble ma non per forza nella vesti di lottatore. L’eliminazione da parte sua di Rollins non è nemmeno quotata e darebbe il via ad una faida tanto scritta quanto emozionante. E se non jobbi a Rollins caro HHH…

Ora che avete finito i popcorn e letto tutte queste supposizioni prendete fiato, fatevi una pausa caffè/sigaretta/bagno e quant’altro ed andiamo con… ah no, dalla regia mi dicono che la Top 10 dei debutti del 2017 nel Rumble Match la vedrete poi. Speriamo solo prima dell’evento in sé (risate finte in sottofondo). Allora, senza una chiusura adeguata, vi saluto. Così, in maniera molto campata per aria perché mi va. Bye!